È la più conosciuta, visibile e grande delle quattro porte urbiche di #Amelia e la sua maestosità – anche se l’aspetto attuale è quello che risulta dal rifacimento in travertino del XVI sec. – rivaleggia con le mura in opera poligonale in cui è splendidamente inserita.

LA PORTA ROMANA DI AMELIA

Porta Romana, una volta chiamata “Busolina”, è da sempre la via di accesso al centro di Amelia per quell’antichissima strada che è la Via Amerina.

IL TERREMOTO DEL 1703

Quando tra il gennaio e il febbraio del 1703 ci fu un terremoto da cui Amelia uscì indenne, gli amerini consacrando la città alla Madonna Assunta, vollero porre una lapide al ricordo proprio sulla porta, probabilmente la parte più visibile della città.  

È è per questo che ancora oggi l’epigrafe recita “CIVITAS MARIÆ VIRGINIS IN NOMINE IESV A TERRÆMOTV LIBERATA A.D. MDCCIII” (Città della Vergine Maria, nel nome di Gesù liberata dai terremoti nell’anno del Signore 1703”) e un’immagine dell’Assunta (copia dell’originale oggi al Museo Civico) è posta al di sotto della caditoia in laterizio.

Vista dal basso di Porta Romana di Amelia
Porta Romana /// Amelia

LA CHIUSURA E LA RIAPERTURA DI ANNO IN ANNO

La struttura, recentemente restaurata, ha la particolarità di conservare i due battenti in legno di castagno che vengono chiusi e poi riaperti con una suggestiva cerimonia ogni agosto, durante il Palio dei Colombi, in ricordo dell’accoglienza dell’arrivo del Podestà proveniente da Roma come riportato nell’antico statuto del 1346.

Sotto la volta a botte l’affresco con l’arme della città con l’acronimo A.P.C.A. (Antiani Populi Civitatis Ameriae” in banda bianco-argento su campo azzurro che sta per “anziani del popolo della città di Amelia)” facente riferimento proprio al governo della città durante il periodo sopra indicato.